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BRESCIAOGGI

Il «Piero Dry Gin» ha inebriato mezzo mondo

Gianpiero Giuliano è salito sul podio all’International Wine and Spirit Competition di Londra, il più prestigioso concorso internazionale per vini e liquori. Il suo Piero Dry Gin ha conquistato il secondo posto «stregando» una commissione di esperti mondiali in rappresentanza di 30 Paesi, che hanno giudicato il suo gin «un distillato compiuto, con un buon equilibrio, un carattere forte e una buona complessità. Un classico esempio del suo stile o varietà». Il concorso Iwsc, fondato dall’enologo Anton Massel nel 1969, è diventato negli anni il punto di riferimento internazionale per la qualità. I liquori vengono testati individualmente con il metodo «doppio cieco»: i giudici non conoscono l’etichetta. Successivamente, tutti i liquori migliori, affrontano un’ulteriore doppia selezione. «Molti dei giudici sono distillatori da generazioni – spiega Giuliano -, e dunque offrono l’opportunità unica al mondo di un vero giudizio indipendente, “tra pari”. Sono molto contento perché, seppur nato pochi mesi fa, in un periodo lungo e difficile per l’emergenza sanitaria, il mio distillato ha già conquistato la vetta internazionale del settore». Giuliano è nato a metà degli anni Settanta sul lago di Garda, ma la famiglia di origine è molisana, anzi – come sottolinea lui stesso – formata da «inquieti giramondo»: prima emigra a Puerto la Cruz, in Venezuela, poi a Buenos Aires in Argentina e nelle principali città dell’Australia, prima di far ritorno in Italia. La lunga strada verso il successo di Giuliano parte dal McDonald’s di Desenzano, dove lavora come inserviente, fino a diventare export manager di un’azienda mondiale. Vent’anni fa crea da zero una rete commerciale di distributori, agenti e filiali. E nelle centinaia di trasferte di lavoro in giro per il mondo coglie il meglio dei diversi Paesi. Forte di una collezione di centinaia di bottiglie e alla perenne ricerca del miscelato perfetto, Gianpiero Giuliano intraprende quindi uno studio, durato due anni, sperimentando decine di piante diverse e trovando la soluzione in una regione poco valorizzata come l’Abruzzo. «La produzione è solo in piccoli lotti – spiega -, con “botanicals” esclusivamente freschi combinati con l’antica sapienza alchemica del maestro distillatore artigiano. Il risultato finale è un gusto che dà vita ad un contrasto unico: la dolcezza dell’arancia, l’amaro del ginepro, lo speziato del cardamomo, la piccantezza dello zenzero e la nota floreale di un ingrediente segreto». Perché ogni vera ricetta ne custodisce uno.

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