Intervista a cura diVittorio d’Alberto di Ginitaly
Ginpiero, un gin da MBA
Origini meticce, sudamericane e molisane, una solida formazione bresciana, esperienza internazionale e cultura hipster metropolitana, i migliori botanici, un maestro artigiano distillatore abruzzese e l’ingrediente segreto: mescolate il tutto e otterrete GINPIERO, un gin da MBA, con una varietà di ingredienti eterogenei e originali come il suo ideatore: l’Export Manager Gianpiero Giuliano.
Si apre così il comunicato stampa inviato da Gianpiero per presentare la sua creazione: un Gin vero e schietto, o se volete forte e gentile, per via del luogo scelto per la sua distillazione. Ginpero Gin mi ha incuriosito molto e questa intervista al fondatore del brand, Gianpiero Giuliano, serve per raccontarlo nei dettagli.
Gianpiero, la prima domanda, scontata per un abruzzese come me, è come mai sei arrivato a distillare il Ginpiero qui?
Dopo anni di sperimentazioni e visite in distillerie nel Nord Italia, mi sono trovato a Pescara per inaugurare un parco sensoriale donato alla città dall’azienda per cui lavoro. In quell’occasione mi hanno parlato della Distilleria Toro di Tocco Casauria. Vi ho trovato passione, conoscenza e dedizione al mio progetto che altrove non ho riscontrato. Devo dire che è stata una scelta vincente, sono molto soddisfatto del risultato a cui siamo arrivati e i consumatori riescono a percepire la qualità produttiva in maniera chiara.
Partiamo dall’inizio ora, come sei arrivato a sognare di avere un tuo brand di Gin? Come si è arrivati a Ginpiero?
Per la mia professione “ufficiale”, viaggio per circa 150 giorni all’anno in tutto il mondo. Negli anni, ho assistito all’esplosione globale del Gin e mi sono appassionato sempre di più, dai primi Gin bar visitati in Spagna, fino ai cocktail bar in Asia. Poi nel 2018 ho seguito un Master in Business Administration e la mia tesi, manco a dirlo, riguardava proprio un Gin. Dai dati analizzati per quel progetto, ho capito che c’era spazio per il mio Ginpiero. Mi sono messo a sperimentare, ad accostare ingredienti, a lavorare sugli spigoli, a esaltare i contrasti. Per arrivare a una ricetta di pochi ingredienti e che fosse anche ricca.
E allora raccontaci questo Ginpiero
La visione di base era quella del “disco di Newton” (Il disco di Newton è un disco composto da sette settori colorati secondo i colori dell’arcobaleno. Prende il nome dal suo inventore: Isaac Newton. Facendolo ruotare, il disco mescola la luce riflessa dai colori diversi, riflettendo una luce biancastra.). Un insieme di ingredienti che arrivano a un bilanciamento perfetto delle note della ricetta. Un Gin trasversale ed emozionante. Ginepro, Cardamomo, Arancia, Maggiorana, Zenzero e l’ultimo ingrediente che rimane segreto, servono a creare un Gin perfetto per il Gin and Tonic, sottile e ricco di note aromatiche, da usare anche con facilità in miscelazione per esaltare tutti i cocktail a base di Gin.
E il Futuro di Ginpiero come lo vedi?
Ginpiero è un progetto da crescere con calma. Ho già ben chiari i prossimi step, altre sperimentazioni possibili, ma ci vuole tempo. Per ora sono molto soddisfatto dei riscontri avuti: chi assaggia Ginpiero è sempre felice della scelta. Ginpiero deve circolare e farsi conoscere e apprezzare, per lo stile comunicativo, che rispecchia la mia anima dichiaratamente hipster, ma soprattutto per la consistenza del liquido: un Gin buono a un prezzo giusto.
Io personalmente, al primo assaggio di Ginpiero, ho apprezzato l’equilibrio. È davvero ciò che cerco in un Gin al giorno d’oggi: una ricca semplicità.